Alessia Gazzola, che torna in libreria, presto vedrà il suo personaggio più noto, il medico legale Alice Allevi, protagonista di una fiction. Nel frattempo, da grande appassionata di serie tv (e di moda), sceglie le 5 donne più interessanti del piccolo schermo (da Carrie di "Sex and the city" a Claire Underwood di "House of Cards" - nella foto grande - , passando per Carrie Mathison di "Homeland" e...)
di Alessia Gazzola*
1) Carrie Bradshaw – “Sex and the city”. L’incontrastata regina della più indimenticabile tra le serie tv. Negli ultimi quindici anni ho visto tutti gli episodi delle sei stagioni, e più di una volta (anche perchè diciamocelo, la programmazione tv aiuta in tal senso). Non mi stanca mai, c’è sempre qualcosa di nuovo da imparare. Intelligente, acuta, libera di vivere il proprio modo di essere e di inseguire l’amore, coerente nella felicità quanto nella tristezza. Carrie, vorrei conoscerti. Vorrei avere il tuo numero di telefono, chiamarti appena possibile e raccontarti ogni cosa di me. Vorrei andare con te da Magnolia Bakery la domenica mattina, vorrei passeggiare a Central Park. Vorrei ascoltare la tua voce che mi racconta storie nuove.
2) Carrie Mathison – “Homeland”. Ci illustra con dovizia di particolari cosa accade quando una ‘bipolare’ è al potere – anche se confesso che ancora non ho capito quale ruolo ricopra alla CIA. Nevrotica, agitata, antipatica. Lo ammetto, non la sopporto. Anzi la detesto. E forse un po’ tutti la detestano. Però resto lì a seguire gli episodi e quando una stagione finisce sono come un cane cui sul più bello sottraggono l’osso. E faccio follie tipo trascorrere la notte guardando tre, anche quattro episodi di fila. Una qualità deve pur averla e a ben pensarci è chiara da identificare: lo spirito di sacrificio. Le si può dire tutto, ma non che non ami il suo paese. E’ pronta ad andare incontro alla morte senza rimpianti, se crede che questo possa tornare utile all’America. E poiché in Italia forse nessuno lo farebbe, il suo senso della patria affascina e incatena.
3) Danaerys Targaryen – “Game of thrones”. La Khaleesi. L’adolescente madre dei draghi che esce indenne da una pira in fiamme e che rialza sempre la testa. Impulsiva, forse, ma neanche tanto. Risoluta e determinata, tende verso la meta lasciandosi indietro il cadavere del nemico, non senza un briciolo di piacere. Non del tutto incapace di provare affetto, ha da lavorare sulla capacità di perdono – il modo in cui ha cacciato Jorah Mormont senza nemmeno ascoltarlo ancor m’offende. Occhio a non contrariarla: il suo cucciolo di drago ha un carattere abbastanza stizzoso. Basta che lei dica “Drakaris” e non si fa una bella fine.
4) Lady Mary Crawley – “Downton Abbey”. Altezzosa, cinica, acida. L’unico che vedeva in lei qualcosa di buono è miseramente morto dopo la nascita del loro primo figlio, in un incidente d’auto, mentre con un sorriso un po’ da ebete sul viso si recava a Downton, appunto, per portare la lieta novella. Non la si vorrebbe per sorella (Edith ne sa qualcosa). Ma c’è qualcosa di molto interessante in lei: la capacità di essere sempre fedele a se stessa. Nell’antipatia, nella forza, nella freddezza. Più cresce, più diventa spigolosa. Eppure, attraverso le avversità che l’hanno messa alla prova, tanto più il suo bel volto diventa impenetrabile alla gioia e il suo cuore insensibile all’empatia, tanto più Mary corrobora la sua tempra. E l’ammiro, per questo.
5) Claire Underwood – “House of Cards”. La moglie che tutti vorrebbero. Altera, ricchissima, sofisticata, e soprattutto perfettamente immorale. Tacco 12 con suola rossa Louboutin d’ordinanza, asciutta e muscolosa, taglio di capelli androgino. Ogni sussulto emotivo è censurato. Frank Underwood la ama “come gli squali amano il sangue” e come dargli torto? Lei asseconda ogni nefandezza con aplomb e strumentalizza con furbizia tutto ciò che ha a disposizione (incluso il suo passato) per agevolare l’avanzata politica del marito. E dato che a furia di gambe tese sono approdati alla Casa Bianca, lui ha di che ringraziarla.
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*L’autrice, nata a Messina nel 1982, è medico chirurgo specialista in medicina legale. Ha esordito nella narrativa con il romanzo L’allieva, che ha fatto conoscere e amare al pubblico italiano, e a quello dei principali Paesi europei dove è uscito, un nuovo personaggio: Alice Allevi. Alessia Gazzola, che vive e lavora a Messina, ha poi pubblicato Le ossa della principessa, Sindrome da cuore in sospeso e Un segreto non è per sempre.
IL NUOVO LIBRO – Ora Longanesi porta in libreria il suo nuovo romanzo, Una lunga estate crudele: Alice Allevi, giovane specializzanda in medicina legale, ha ormai imparato a resistere a quasi tutto. Da brava allieva, resiste alle pressioni dei superiori, resiste alle sindromi che spesso affliggono il suo cuore in sospeso, diviso – e non sempre per colpa sua – tra due uomini tanto affascinanti quanto agli opposti caratteriali. Alice resiste, o ci prova, all’istinto di lanciarsi in folli teorie ogni volta che, segretamente, collabora alle indagini del commissario Calligaris. Il quale, stranamente, sembra nutrire più fiducia in lei di quanta ne abbia lei stessa. Ma è difficile resistere a tutto questo insieme quando, nell’estate più rovente da quando vive a Roma, Alice incappa in un caso che minaccia di coinvolgerla fin troppo. Il ritrovamento del cadavere di un giovane attore teatrale, che si credeva fosse scomparso anni prima e che invece è stato ucciso, è solo il primo atto di un’indagine complessa in cui Alice deve fare i conti con una galleria di personaggi in apparenza limpidi, ma che dietro le quinte nascondono cose inconfessabili… (dalla scheda)
Fonte: www.illibraio.it
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