I consigli al premier dello scrittore Carlo A. Martigli, che lavorava nel mondo della finanza
Caro Matteo Renzi,
Mi permetti di darti qualche spunto di riflessione, da toscano a toscano? Ho studiato (e, per parte della mia vita, praticato) la finanza ‘pura’, e ne ho anche raccontate le origini, che risalgono alla Germania del Cinquecento… Ed ecco quindi alcuni argomenti di cui potresti tener conto in vista di incontri con la cancelliera tedesca Angela Merkel – dalla quale dipendono molti destini, compreso il nostro di cittadini italiani.
1. Servi e padroni: il cardine della finanza è che il denaro è al servizio del denaro e non dell’economia, che è sua schiava. Ideò questo giochetto il banchiere tedesco Jacob Fugger nel XVI secolo. Non è cambiato nulla da allora.
2. Scommettiamo 600.000 miliardi? Il volume di denaro attualmente impegnato in pure scommesse finanziarie (nei fondi d’investimento per la maggior parte) è nove volte il PIL mondiale. Siamo seduti su una bomba atomica e il bottone rosso è in mano alla finanza speculativa (banche e affini).
3. La ricchezza è come la materia: nulla si crea né si distrugge, tutto si trasforma. Quando in televisione annunciano spaventati: «la Borsa è crollata e abbiamo bruciato 100 miliardi», in realtà non è bruciato un bel niente. I cento miliardi sono solo passati da una tasca (la nostra) a un’altra (spesso quella dei furbi).
4. Io presto a te e tu presti a me.
Tramite la Banca Centrale Europea, l’Italia ha prestato 700 miliardi alle banche, all’1% di interesse. Queste stesse banche però l’hanno riprestato all’Italia al 4%. Caro Matteo Renzi, ti immagini le risate in quei consigli di amministrazione?
5. Più la mandi su, più ti tira giù. Negli ultimi due anni il valore medio dei titoli quotati in Borsa è raddoppiato, in parallelo con la chiusura di fabbriche e negozi, la disoccupazione, l’aumento della povertà. Caro Matteo Renzi, c’è da riflettere, che ne dici?
Caro Matteo Renzi, io sono uno scrittore e tutte queste cose le racconto, in forma di romanzo, ai miei lettori. Come ho fatto con La congiura dei potenti, ambientato proprio nel momento in cui è nato il concetto stesso di finanza, il cinquecento di Lutero e del banchiere Jacob Fugger. E racconto perché leggere rende liberi. Dalla storia si impara a leggere il presente, caro Matteo Renzi, e a evitare errori per il futuro.
Carlo A. Martigli
Fonte: www.illibraio.it
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