L’Apocalisse in letteratura: romanzi che sono la fine del mondo…

Stefano Risso | 24.08.2024

Nonostante nel corso degli anni numerose Apocalissi non si siano al dunque avverate, il mistero circa la fine del mondo rimane comunque uno dei più dibattuti, anche sulle piattaforme social. E siccome all’ultimatum finale mancano ancora 7,59 miliardi di anni - ce lo spoilerano gli scienziati - allora tanto vale farci trovare preparati (e magari in compagnia di un buon libro, come questi che di seguito vi consigliamo)...


“Mille e non più mille”, recitava un leggendario adagio (ormai disatteso); e nonostante nel corso degli anni numerose catastrofi non si siano al dunque avverate (fortunatamente) – si pensi al Millennium Bug o alla maledizione della Cometa di Halley – il mistero circa la fine del mondo rimane comunque uno dei più dibattuti, anche sulle piattaforme social.

Chi, d’altronde, non vorrebbe presapere come andrà a terminare la Storia; e se fra le varie interpretazioni quella biblica si conferma un capolavoro di divinazione, è ben oltre la valenza religiosa che l’Apocalisse è divenuta, nell’immaginario narrativo, paradigma stilistico per raccontare come, e quando, il nostro tempo giungerà a conclusione.

Largo, quindi, a ogni tipo di congettura; che si postuli un’invasione aliena – come in Annientamento di Jeff Vandermeer, Einaudi – o puranche il disastro nucleare – in La distruzione di Dante Virgili, Il Saggiatore – il genere apocalittico (e post-) sembra avere i propri epiloghi contati (molti dei quali, ve lo anticipiamo, non prevedono la salvezza dell’uomo). Come in questa lista di romanzi che vi invitiamo a leggere in attesa della Fine: perché se all’ultimatum del mondo mancano circa 7,59 miliardi di annice lo spoilerano gli scienziati – allora tanto vale farci trovare preparati (e magari in compagnia di un buon libro, che è pur sempre un’ottima Rivelazione).

Un’Apocalisse biblica, La saga Cavalieri dell’Apocalisse di Laura Thalassa

Morte di Laura Thalassa, la copertina del quarto volume della saga I cavalieri dell'Apocalisse

Raffigurati in sella a cavalli medievali e ciascuno portatore della piaga che gli dà il nome – Pestilenza, Carestia, Guerra e Morte – al rintocco dell’ultima campana i Cavalieri dell’Apocalisse distruggeranno l’umanità falcidiandola per sempre (così ci dice la profezia biblica). Ma non nel retelling di Laura Thalassa (per Hope, traduzione di Claudia Milani): già, perché alle prese con il massacro del mondo – oltreché con le sfide della vita quotidiana – gli araldi del Giudizio si troveranno invece ad affrontare le rispettive nemesi e, nella tipica tradizione enemies-to-lovers, a dover scegliere fra un passato d’odio e un futuro d’amore. In particolare, è nel rapporto fra Thanatos e Lazarus che si gioca il finale di partita; chissà che la ragazza – l’unica sopravvissuta allo sterminio della città natale – non riesca infine dove i suoi amici hanno fallito, ovverosia a scongiurare l’estinzione facendo leva sull’innocenza della sua anima (se non anche sull’avvenenza del proprio corpo).

Un’Apocalisse nucleare, La strada di Cormac McCarthy

La strada di Cormac McCarthy, questa è la copertina

Di una cosa possiamo essere certi: una volta che l’umanità sarà spazzata via dal pianeta, allora la Natura si riprenderà i suoi spazi. Ma che cosa se a sparire saranno gli animali? Ce lo racconta Cormac McCarthy nel suo capolavoro La strada (Einaudi, traduzione di Martina Testa); sopravvissuti a un presunto olocausto nucleare e senza fissa dimora in un’America ormai desolata, un padre e il suo bambino vagano giorno e notte alla ricerca di sostentamento e riparo. Il pericolo più grande? Non il freddo né le radiazioni, ma un manipolo di criminali che sequestrano altri individui per poi cibarsene come carne da macello. Ecco allora insinuarsi il dubbio, nel desolato protagonista, che tanto varrebbe farla finita piuttosto che proseguire un’esistenza come bestie; eppure, moribondo fra le braccia di suo figlio, un barlume di speranza sembra accendersi ai suoi occhi. Che, sulla strada, ci sia ancora qualcosa di buono ad attenderlo. 

Un’Apocalisse aliena, La Meridiana di Shirley Jackson

Il romanzo La meridiana di Shirley Jackson e la sua copertina

Sono tante le pseudo-religioni che, nel delirio del misticismo, hanno annunciato imminente la fine del mondo; facendo leva sul carisma degli stessi guru, così come sulla dabbenaggine dei propri adepti, una numerosità di sette hanno imbambolato le masse promettendo salvezza in cambio della cieca fede. In tal senso, esilarante è il resoconto che ne fa Shirley Jackson nel suo romanzo La meridiana (Adelphi, traduzione di Silvia Pareschi); di ritorno dal funerale del nipote, la protagonista Fancy racconta di aver ricevuto un avvertimento da parte del defunto padre: che l’Apocalisse è vicina e che a salvarsi saranno solo i membri della sua famiglia. Non è d’altra parte l’unica ad attendersi un tale avvenimento; a supportarla nella strampalata visione partecipa infatti la delegazione dei Veri Credenti, una comunità di “eletti” che chiedono ai creduloni Halloran di fare spazio nel loro giardino, così da permettere agli alieni di atterrare presso la loro villa…

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Un’Apocalisse zombie, La trilogia di Apocalisse Z di Manuel Loureiro

L'immagine di copertina de La trilogia di Apocalisse Z di Manuel Loreiro
Perfetto esempio di letteratura dark fantasy, La trilogia di Apocalisse Z di Manuel Loureiro (Tea, traduzione di Claudia Marinelli, Daniela Ruggiu e Pierino Forno) anticipa gli anni dell’emergenza pandemica raccontandoci di uno scenario horror in cui la popolazione mondiale si trasforma in zombie a causa della diffusione di un virus mutageno. E lo fa nelle forme di un diario di quarantena: redatto da un avvocato spagnolo – che quasi sembrerebbe l’alter ego dell’autore – il viaggio post-apocalittico del protagonista e del suo gatto Lucullo ha inizio in un contesto distopico per poi calarsi nella realtà più autentica, quella dell’uomo che si fa preda dei consimili. Tant’è che mentre i non-morti invaderanno l’Europa (una prospettiva a dir poco remota) lo sviluppo della trama aderirà invece all’attuale, con i terroristi ceceni che assaltano una base militare russa e i funzionari dell’OMS intervenuti per limitare i focolai d’infezione. Come se l’Apocalisse zombie non fosse poi una possibilità tanto assurda.

Un’Apocalisse ambientale, Eruption di James Patterson e Michael Crichton 

Eruption di James Patterson e Michael Crichton, ecco la copertina del libro

Un’Apocalisse che sa di climate-fiction; anche se non vi è pericolo che l’eruzione del vulcano Mauna Loa finisca per estendersi oltre il territorio delle Hawaii, le scorie tossiche disseminate lungo le sue pendici rischiano di compromettere la sopravvivenza dell’intero pianeta. Fortuna che, a monitorarne i movimenti, sia arrivato il Dott. John “Mac” Macgregor: nato dalle menti di due amatissimi narratori seriali – Michael Chricton, premorto nel 2008 e James Patterson, che ne ha completato il manoscritto – quello di Eruption (Longanesi, traduzione di Annamaria Raffo) è l’intreccio che ci serve per sensibilizzarci alla salvaguardia dell’ambiente. E non solo perché l’estinzione da cataclisma è infine il più probabile degli scenari, ma altresì perché ci appassiona alla lettura con quel countdown che solo la natura sa donarci. “Tempo mancante all’eruzione: 116 ore, 12 minuti, 13 secondi”.

Un’Apocalisse sentimentale, Fine di una storia di Graham Greene

Fine di una storia di Graham Greene, la copertina del libro

Quella fra Sarah Bertram e Maurice Brendix è una storia adulterina che somiglia a una catastrofe; iniziata proprio lì dove tutto sembrava finito (con l’esplosione di una bomba che quasi uccide il protagonista e la decisione della donna di interrompere la relazione se mai si fosse salvato), il romanzo di Graham Greene – Sellerio, traduzione di Alessandro Carrera – ci trascina nella Fine di una storia che in realtà non conosce interruzione. E questo perché mentre Sarah è tornata con l’ex marito (il funzionario pubblico Henry Miles), il disperato Maurice – che nulla sa circa il voto dell’amante – si convince invece che il motivo dell’allontanamento sia da ricercarsi in un altro uomo, e la inizia a pedinare fintantoché non accade l’impensabile. E mentre il mondo intorno a Maurice pare quindi crollare – e l’esistenza stessa scomparire – a noi non rimane che riflettere su questo: che l’amore può rappresentare tutto, e nella sua fine, una vera Apocalisse.

E se volete leggerne di più, suggeriamo anche:

Il mondo alla fine del mondo di Luis Sepúlveda (Guanda, traduzione di Iliade Carmignani)

La guerra dei mondi di H.G. Wells (Fanucci, traduzione di Adriana Motti)

I racconti dell’Apocalisse di Andrea Esposito (Il Saggiatore)

La balena alla fine del mondo di John Ironmonger (Bollati Boringhieri, traduzione di Simona Garavelli)

All that’s left in the world di Erik J. Brown (Rizzoli, traduzione di Alessandra e Gianna Guidoni)

L’ombra dello scorpione di Stephen King (Bompiani, traduzione di Bruno Amato e Adriana Dell’Orto)

Cecità di Josè Saramago (Feltrinelli, traduzione di Rita Desti)

Il mondo dopo la fine del mondo di Nick Harkaway (Fahrenheit 451, traduzione di Annamaria Biavasco e Valentina Guani)

Sto bene. È solo la fine del mondo di Ignazio Tarantino (Bollati Bornighieri)

La chiave dell’Apocalisse di James Rollins (Tea, traduzione di Gian Paolo Gasperi)

E l’elenco potrebbe continuare…

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Fonte: www.illibraio.it

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