Marco Buticchi, maestro d’avventura, torna con “Stirpe di navigatori”

Redazione Il Libraio | 27.09.2019

Dopo il successo de "Il segreto del faraone nero", di ambientazione egizia, con "Stirpe di navigatori" Marco Buticchi getta le basi per una saga di grandi navigatori italiani





Quando in Italia si parla di romanzo d’avventura, non si può prescindere dai libri di Marco Buticchi, non a caso il primo autore italiano pubblicato da Longanesi nella collana “I maestri dell’avventura”, accanto a nomi internazionali del calibro di Wilbur Smith, Clive Cussler e Patrick O’Brian.

Stirpe di navigatori Buticchi

Buticchi torna ora in libreria con Stirpe di navigatori. Ambientato tra i giorni nostri, la Lisbona del 1755, il Congo e gli Stati Uniti degli anni ’60, il romanzo ripercorre i passi di un grande navigatore italiano: Alessandro Terrasini. Le sue memorie sono contenute in un antico diario rinvenuto in un monastero della capitale portoghese, e vengono affidate a Sara Terracini, impegnata in una lunga traversata insieme al marito Oswald Breil.

A Lisbona, nel 1755, i viaggi tra Italia e Portogallo dell’imbarcazione del capitano sembrano procedere con regolarità e con profitto, grazie all’accordo per il commercio delle stoffe stretto con padre Rafael de Alves. Sarà un tragico evento che cambierà per sempre il loro destino: un terremoto nella capitale distrugge l’intera città, provocando morti e devastazione. In questo quadro di instabilità civile e politica qualcuno si muove nell’ombra, cercando di portare a compimento le proprie oscure trame. Terrasini, Padre Rafael e la giovane contessina Elisa si troveranno al crocevia di uno scontro di potere: costretti a contrastare negrieri, criminali ed eminenze grigie, il costo del fallimento saranno le loro vite e la loro stirpe…

I due fratelli congolesi Matunde e Kumi Terrasin, separati a causa di un attentato, sono costretti a lasciare la loro terra per riuscire a sopravvivere: il primo, chitarrista e cantante, inizierà a farsi chiamare Matt Under e riuscirà a diventare una rockstar, almeno alla guerra in Vietnam che stroncherà la sua carriera; il secondo, si rifugia a Parigi, diventando uno dei protagonisti della stagione di proteste studentesche. Ma il passato continuerà a cercarli, in quanto unici testimoni viventi di qualcosa che nessuno deve sapere…

È nel presente che i destini di tutti i personaggi si incontrano e si scontrano, quando Matt Under, fratello del neopresidente del Congo Kumi Terrasin, viene rapito. È così che il passato incontra il presente e Oswald Breil diventa l’unico in grado di salvare la situazione.

Buticchi nasce a La Spezia nel 1957, e dopo essersi laureato in Economia e Commercio all’Università di Bologna, inizia a lavorare come trader petrolifero: grazie a questo impiego comincia a viaggiare tra Africa, Europa, Stati Uniti e Medio Oriente. Da viaggiatore esperto, è autore di diversi libri d’avventura, sempre con una particolare attenzione alla storia, come Le Pietre della Luna (1997), Menorah (1998), Profezia (2000), La nave d’oro (2003), L’anello dei re (2005), Il vento dei demoni (2007), Il respiro del deserto (2009), La voce del destino (2011), La stella di pietra (2013) e Il segno dell’aquila (2015), disponibili in edizione TEA, oltre a Casa di mare (Longanesi, 2016), un ritratto del padre Albino Buticchi.

I romanzi dell’autore intrecciano diverse epoche, dall’antichità ai giorni nostri, e misteri da risolvere. Non a caso spesso viene paragonato a un autore cult come Wilbur Smith. Nei libri di Buticchi, tra l’altro, si ritrovano alcuni personaggi, come Sara Terracini e il marito Oswald Breil.

Dopo il successo de Il segreto del faraone nero, di ambientazione egizia, Buticchi con questo libro getta le basi per una saga di grandi navigatori italiani

“Scrivevo fin da quando ero bambino e la storia, in particolare, mi ha sempre interessato enormemente. Ci sono strane coincidenze di date, fatti e nomi che hanno del misterioso. Se si riesamina la Storia con le moderne possibilità di ricerca si riescono a scoprire risvolti interessanti, lati oscuri e spesso inquietanti!”.

 

Fonte: www.illibraio.it

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