Quinto episodio della serie "Misteri d’Islanda", "Notturno islandese" di Ragnar Jónasson è un giallo smilzo e rapido che conduce il lettore in un mondo esotico a due passi da noi, mostrandoci come gli uomini, le donne e le manifestazioni del Male e dell'ingiustizia siano uguali a tutte le latitudini, in tutte le culture, in ogni contesto - Su ilLibraio.it l'approfondimento a cura dello scrittore Fabiano Massimi
“Del resto cosa avrebbe mai potuto combinare in un posto come quello? Bastava solo non fare passi falsi nella vita privata. A volte sapeva essere il peggior nemico di se stesso, ma non poteva rischiare di incrinare il fragile successo che aveva raggiunto: c’erano segreti che non avrebbero mai dovuto vedere la luce del giorno“.
Siglufjörður, giorni nostri. Mentre si avvicinano rapidamente i due mesi annui in cui la piccola cittadina dell’Islanda settentrionale rimane senza sole, l’ispettore di polizia Herjólfur decide di ispezionare una casa abbandonata in cui, a quanto si dice, vengono condotti loschi traffici. Armato soltanto della sua autorità, e della consapevolezza che Siglufjörður è il luogo più pacifico della già pacifica isola artica, l’ispettore si aspetta di tutto tranne ciò che finisce per ritrovarsi davanti, e che lo porta a un passo dalla morte – una morte allo stesso tempo misteriosa e famigliare.
Quinto episodio della serie Misteri d’Islanda con protagonista lo spaesato Ari Þor, Notturno islandese (Marsilio, traduzione di Silvia Cosimini) di Ragnar Jónasson è un giallo smilzo e rapido che conduce il lettore in un mondo esotico a due passi da noi, mostrandoci come uomini e donne siano uguali a tutte le latitudini, in tutte le culture, in ogni contesto.
Non importa che il luogo in cui si svolgono le indagini sia un villaggio di pescatori in rovina che conta poco più di mille anime, una comunità che in teoria dovrebbe conoscere se stessa alla perfezione e restare compatta per resistere a condizioni climatiche estreme come il gelo, il buio, l’isolamento. Il Male, ovvero la somma dei tanti mali e malesseri che affliggono l’umanità dalla notte dei tempi, è come l’acqua: qualcosa di connaturato e forse indispensabile che si insinua nelle crepe più sottili, negli edifici più solidi, e prima o poi, anche a distanza di decenni, ritorna ad affiorare.
Così Ari Þor si mette in cerca della persona che ha sparato al suo collega ma finisce per scoprire molto di più: morti casuali sepolte dal tempo che forse, a ben vedere, tanto casuali non sono state; intrighi politici che nascono da segreti inconfessabili, e per i quali si potrebbe arrivare a uccidere; donne in fuga da uomini violenti cui assomigliano fin troppo; piccoli traffici di vecchi malvissuti che hanno ancora tempo e voglia per seminare odio; bugie e tradimenti a non finire, come se nessuno potesse davvero salvarsi, e l’innocenza fosse un concetto astratto inattingibile a noi miseri mortali.
E mentre prova a tenere insieme i pezzi scoordinati della sua stessa vita, il protagonista finisce per domandarsi se sia proprio vero che “nella piccola Islanda tutti perdonano in fretta, e dimenticano altrettanto in fretta”. Il suo mestiere è scoprire la verità e far trionfare la giustizia, ma cosa succede se la verità si dimostra indimostrabile, e la giustizia ingiusta?
Con il passo lento e ipnotico dei grandi autori nordici (Sjöwall, Mankell, il conterraneo Indridason), Ragnar Jónasson costruisce un puzzle ricco di tessere sgargianti che rimangono nell’occhio anche a lettura terminata, come i lampi e le macchie che continuiamo a vedere chiudendo le palpebre dopo aver fissato luci intense. Un romanzo che riecheggia a lungo. E se per godersi Notturno islandese non è necessario aver letto gli episodi precedenti, state certi che arrivati all’ultima pagina vi sarà difficile resistere all’impulso di recuperarli tutti.
L’AUTORE E IL LIBRO – Fabiano Massimi è nato a Modena nel 1977. Laureato in Filosofia tra Bologna e Manchester, bibliotecario alla Biblioteca Delfini di Modena, da anni lavora come consulente per alcune tra le maggiori case editrici italiane. Collaboratore de ilLibraio.it, nel 2020 ha pubblicato L’angelo di Monaco (Longanesi), l’esordio italiano più venduto alla Fiera di Londra 2019 e che gli è valso il Premio Asti D’Appello.
Ora torna in libreria con I demoni di Berlino, romanzo nel quale il commissario Sigfried Sauer è questa volta alle prese con il misterioso incendio doloso del Reichstag di Berlino, mai raccontato prima in un thriller. Il 27 febbraio 1933, infatti, un incendio doloso distrugge il Palazzo del Reichstag, sede del Parlamento tedesco, e sulla scena, in un tempo troppo breve, giungono Adolf Hitler e Hermann Göring che non perdono tempo a indicare come colpevoli dell’attentato i comunisti e a trovare un capro espiatorio nell’oggi dimenticato Marinus Van der Lubbe.
Nell’arco di poche ore, il segretario del sempre più potente partito nazionalsocialista chiede e ottiene lo stato di emergenza. E, pochi mesi dopo, vince le elezioni con una maggioranza risicata che gli consegna i pieni poteri. Ma chi ha ordito davvero la trama dell’attentato che ha scatenato la concatenazione di eventi più tragica della storia dell’umanità?
L’unico a conoscere la verità è un uomo che ora vive a Vienna e lavora come custode, ma un tempo era noto come commissario Sigfried Sauer, della polizia di Monaco. Poche sere prima dell’Incendio Sauer è stato attirato a Berlino da una vecchia conoscenza, perché Rosa, la donna di cui è innamorato, è sparita nella capitale del vizio. Mentre l’ex commissario prova a rintracciare Rosa e a sciogliere le intricate trame tessute dalle forze politiche in lotta, la Storia irrompe con violenza nelle loro vite.
Fonte: www.illibraio.it
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